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Marta Vips Paola PaggiSono Marta: oltre alla Vips c'è di più

21 giugno 2012

Oggi dedichiamo la copertina a Marta Vips, che gentilmente ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Marta, di solito sei tu a intervistare, oggi però le domande le facciamo noi.
Ciao a tutti cari amici e fans! Credo che sarete stupiti quanto me quando mi hanno proposto questa intervista, nel leggere il mio nome in questo sito dedicato alle Pallavoliste. Sono davvero onorata che la mia storia sarà inserita vicino a quella delle protagoniste dello sport che amiamo, questo dimostra che il mio personaggio riscuote molta simpatia e affetto tra gli appassionati del Mondo Volley.
Dai, cominciamo!! Ora prometto di non tirarmela troppo e rispondere a tutte le domande (ride, ndr).

Marta, sei un personaggio molto conosciuto nell'ambiente del volley femminile per le tue interviste alle pallavoliste e la tua collaborazione con il famoso magazine Pallavoliamo.it.
Ma tu giochi o hai mai giocato a pallavolo?

Questa è la domanda che mi sento rivolgere più spesso! Tutti conoscono la Vips, ma in tanti si chiedono da dove sono spuntata. Non solo ho giocato per tanti anni a pallavolo, ma sono davvero cresciuta a pane e volley. Una passione nata con la Minetti Vicenza, nella stagione '98-99, e così contagiosa che si è trasformata nella società del Volley San Vitale che mio papà è stato costretto a fondare per darmi l’opportunità di poter giocare a pallavolo nel mio paesino. Poi il mio grande amore per questo sport che fin da piccolina mi ha portato a girare l’Italia, mi ha fatto andare oltre la fine della Minetti e continuare sui campi serie A e B, dove ho avuto la fortuna di conoscere nuove realtà e tante persone meravigliose. Dopo tanti anni da “tifosa speciale”, ho deciso di mettermi alla prova in modo serio e fare qualcosa di più completo, per cercare di portare la mia passione ai lettori. Io non mi reputo una giornalista, ma una “comunicatrice di emozioni”. Sono sempre stata una privilegiata: grazie alla mia estrosità ho sempre ammirato le partite e il loro contorno dal dietro le quinte, conosciuto le giocatrici anche dal lato umano e non solo per l’immagine che danno quando scendono in campo. Ecco perché ho deciso di collaborare con il sito Womanvolley, con una trovata con la quale ho conquistato la rete internet: le video interviste vippose alle giocatrici e con queste sono riuscita a svelare il lato autoironico della pallavolo. Devo dire che è stata una bellissima esperienza che univa il mio estro e la mia curiosità di scoprire cosa si nasconde sotto la figura dell’atleta con un risultato simpatico e originale per il “mio” pubblico. Poi la svolta! Chi mi conosce sa quanto è importante per me la pallavolo e quanto voglio continuare a respirare volley, sempre di più e in maniera ancora più consapevole e matura. Il volley da pura passione incondizionata al volley come ambiente che amo e che può far uscire il meglio delle mie risorse. Perciò quando sono stata contattata da Luigi Di Fiore (per gli amici Gigi) di Pallavoliamo non ho aspettato neanche mezzo secondo per pronunciare il mio “si”. È il punto dove volevo arrivare. Ancora oggi mi chiedo cosa abbia spinto lui e Martina a credere ciecamente in me, ad affidarmi una rubrica tutta mia dove ho completamente carta bianca e posso esprimermi e raccontare il volley a modo mio. Sinceramente io stessa all’inizio non credevo di esserne in grado, di non riuscire a mantenere le aspettative dei personaggi intervistati e dei lettori, invece grazie ai consigli e agli incoraggiamenti dei miei boss, articolo dopo articolo ho ricevuto sempre più soddisfazioni e apprezzamenti. Ciò che mi affascina del mio “mestiere” sono i rapporti di amicizia che si creano, atlete emergenti o grandissime campionesse che si concedono con una disponibilità disarmante e che stanno al gioco con la Vips e, nonostante avranno ormai rilasciato centinaia di interviste, ti ringraziano per lo spazio dedicato loro o per aver raccontato la loro storia e per averle fatte conoscere anche sotto altre vesti.

C'è un'intervista che ti ha particolarmente divertito mentre la realizzavi?
È difficile sceglierne una, perché ogni intervista mi da l’occasione di conoscere più da vicino una persona nuova che mi lascia qualcosa di sé. Sicuramente l’articolo al quale sono più affezionata e che mi ha coinvolto particolarmente è quello a Cristina Saporiti. È stata una protagonista di qualche anno fa, l’ho conosciuta leggendo la biografia di coach Berandinho e subito mi ha colpito. Ho fatto di tutto per conoscerla e ci sono riuscita! Mi ha lasciato davvero molto. Ho scoperto una grande professionista innamorata del proprio lavoro e della città che l’ha adottata e alla quale lei è sempre rimasta legata. Con lei non ho solamente scritto un’intervista, ma ho voluto regalarle un vero Amarcord della sua carriera coinvolgendo sue ex compagne e allenatori. Siamo rimaste molto amiche e ancora adesso ci sentiamo ogni tanto ed è sempre un grande piacere. Tra le interviste più divertenti metterei al primo posto il video dell’intervista doppia a Dobriana Rabadzhieva e Valentina Fiorin. Ho fatto indossare a queste due pazzerelle delle parrucche e occhiali da sole, le ho fatte cantare, parlare in bulgaro Valentina e dialetto veneto Dobriana. Era una situazione particolare, ma in quei dieci minuti ci siamo lasciate tutte alle spalle e ci siamo divertite da matti!
La mia lista potrebbe continuare all’infinito: tra le più bizzarre scelgo quella a Marta Galeotti in spogliatoio a Villa Cortese, nella passata stagione quando stava attraversando un periodo difficile con Castellana Grotte e poi tutti sappiamo com’è andata a finire. Le ho chiesto chi era e mi sono anche fatta suggerire le domande da lei... è stato uno dei più bei momenti e con Marta è nata una meravigliosa amicizia che sicuramente questo volley conserverà. Poi c’è Mariateresa Gallas! Se ci penso non mi mangio solo le mani, ma anche i piedi. Avevo l’occasione di intervistarla per Pallavoliamo e lei si è dimostrata molto carina e disponibile con me. Ma era un mese particolarmente impegnativo con il lavoro, con le altre interviste e pensavo di non esserne all’altezza quindi ho lasciato questo piacere alla mia editor Martina. Poi ho avuto l’onore di conoscere Terry personalmente e molto bene, ma quell’intervista mi rimarrà sempre sul groppone, come dice sempre lei: “Sarebbero uscite le barzellette”. Spero davvero ci sia un’altra occasione.

Quella che ti piacerebbe fare?
Te ne sparo tre a bruciapelo: Hanka Pachale, perché è stata il mio primo idolo ed è una delle giocatrici che stimo di più, Caterina Bosetti, perché è una ragazza tosta, solare e molto simpatica, sono certa che ci divertiremo un sacco. La terza è Alessandra Fratoni perché è pazzerella e brasiliana come me... ah no è vero, io non sono pazzerella (ride, ndr).

Da dove nasce il nomignolo Vips?
La Vips non svela i suoi segreti!! Posso solo dire che chi mi ha aiutata a portarlo alla celebrità è stata Serena Ortolani, che ha rappresentato i miei anni più Vips. La Vip o Vips, perché quella “s” ogni tanto va o viene, è la parte più spigliata, estrosa, spavalda del mio carattere, una peperina sopra le righe che conquista tutti con la sua stravaganza e simpatia. È un personaggio che mi sono creata da sola, quasi uno scudo, una protezione. Più si parla della Vips e meno le persone mi chiedono di Marta. Sembra un controsenso, lo so, ma questo mi dà modo di incontrare tante persone, ma di mostrarmi totalmente solo a chi voglio farmi conoscere veramente. Sinceramente non avrei mai pensato che potesse riscuotere tutto questo successo. Sotto a questo famosissimo personaggio, che è solo una delle tante sfaccettature del mio carattere, si nasconde Marta: una ragazza semplice, molto tranquilla e riservata, a volte anche un po’ timida, con le sue debolezze e...

Oltre alla Vips c’è Marta quindi.. che donna sei?
Sì Marta, che non è solo Pallavolo e pazzia. Marta è una ragazza normalissima, che tutte le mattine va in ufficio. Quando parlo del mio lavoro ogni tanto i miei interlocutori si sorprendono che io faccia qualcosa oltre alla Pallavolo. E invece sì. Marta VipsLavoro, ormai da quasi 5 anni, per una società che organizza corsi di formazione e consulenza nell’ambito sanitario e da qualche mese mi sono spostata da Vicenza a Padova per seguire un lavoro che mi piace e uno staff che è diventato la mia seconda famiglia e con il quale mi trovo benissimo. È la prima volta che in un’intervista ho l’occasione di parlare di me. Di solito mi fanno sempre le stesse domande. Curiosità sulle giocatrici, le mie interviste, la mia passione per la pallavolo, pronostici sul campionato in corso ecc ecc, invece più di qualche volta mi sarebbe piaciuto che mi chiedessero di me, delle mie colleghe alle quali sono davvero tanto affezionata e sulle quali posso sempre contare. E appena esco dall’ufficio ho molte passioni, una su tutte la lettura. Ho sempre un libro in borsa e in ogni ritaglio di tempo che ho mi abbandono a questo piacere. Leggo un po’ di tutto, anche se preferisco i romanzi storici, così oltre alla trama che fa da contorno imparo sempre qualcosa di nuovo e curioso. Alterno letture in italiano a, quando mi è possibile, quelle in portoghese. Ho appena ricevuto in regalo un libro brasiliano, non vedo l’ora di iniziarlo. Poi esco con gli amici, ormai tutti conoscete le mie inseparabili caravelline Wonder&Je che seguono spesso le partite con me.
Non si direbbe (ride, ndr), ma ho anche qualche difetto!! Il peggiore è che sono “un po'” disordinata! Provate a chiedere alle mie amiche che salti mortali devono fare per entrare nella mia camera o alle mie colleghe quando perdo qualsiasi cosa. Poi... diciamo che il canto non è proprio il mio forte, e chi mi conosce lo sa bene. Ma non per questo mi rifiuto di cantare, in tutti i karaoke sono la star oppure tengo banco con il mio gioco “Sarabanda” nel quale mugugno una canzone e nessuno indovina perché sono completamente fuori ritmo!! Sapete che un prof di Musica una volta mi ha dato una nota sul diario perché mi sono rifiutata di cantare “Geordie”... oltre al fatto di dover cantare, aveva scelto anche una canzone piena di “r”. Ah sì, anche l’r moscia, altra mia pecca... ma qualcuno mi dice che fa più Vips! E per concludere con la lista, altrimenti mi rovino la reputazione, non ho proprio senso dell’orientamento! Io e la mia amica Wonder ci perdiamo ovunque: nei parcheggi dei centri commerciali, due anni fa per andare a Rimini abbiamo sbagliato strada quattro volte, ecc. per fortuna poi c’è la Je (soprannominata Garmin) che ci riporta sulla retta via. E poi c’è questo grande amore per il Brasile. La passione è nata perché ho lavorato per tre anni con una ragazza brasiliana, Marla, che tuttora è una delle persone più care che conosco. La nostra amicizia, la curiosità di conoscere un Mondo così diverso e lontano dal nostro mi hanno portato a imparare la lingua (beh qualche parolina dai) a informarmi e soprattutto a visitarlo. Una dei viaggi più affascinanti che io abbia mai fatto, ho scoperto un Paese colorato, solare e bellissimo; persone sempre sorridenti e disponibili e dei luoghi meravigliosi. Questa passione verde-oro mi ha permesso di conoscere molti amici e il mio sogno sarebbe di ritornarci il prima possibile, il Brasile è molto grande ed io ne ho visitato appena un pezzettino!

Se tu fossi un uomo, c'è una pallavolista che sposeresti?
Le pallavoliste sono tutte troppo belle, troppo alte e troppo impegnate. Agli uomini suggerisco di sposare la Vips (ride, ndr).

Una pallavolista veramente antipatica l'hai mai incontrata?
Non credo ci siano pallavoliste antipatiche, ognuna ha il suo carattere ed è normale che vada più d’accordo con alcune rispetto ad altre. Di alcune non condivido il modo di fare: poco disponibili, altezzose e troppe serie. Capisco che a volte anche loro possono avere la giornata storta, però devono pensare che è il loro lavoro! Ci sono bambini/ragazzi che vengono da tutto il mondo solo per un autografo o una foto con il proprio idolo. Hanno la fortuna di avere rapporti con bambini, ragazzi, persone appassionate che le elogiano (si lo so, a volte un po’ insistenti)... vorrei vederle io se si trovassero a che fare con padroni rigidi o referenti isteriche. Per fortuna di casi così ne ho visti davvero pochi, di solito sono tutte gentili e disponibili.

Per chiudere, vuoi lasciare un tuo saluto alle pallavoliste di tutto il mondo?
Ci tenevo a salutare tutte le persone che in questi anni di volley ho avuto il piacere di conoscere, dalle giocatrici agi allenatori, dagli ultras al pubblico, agli addetti stampa, ai fotografi che hanno sempre un obiettivo di riguardo puntato su di me. Sono davvero tanti, e anche se non li nomino uno ad uno li abbraccio tutti di cuore. Vorrei mandare un saluto particolare al mio fotografo-amico-persona alla quale sono molto affezionata Giuliano Gorghetto, al quale devo gran merito se sono arrivata fin qui. È una persona speciale che mi ha dato lo stimolo per cominciare questa mia carriera giornalistica e mi sostiene sempre nei momenti di difficoltà. E credetemi che l’ho conosciuto per un tag su facebook ed è diventata una delle persone più importanti che il volley mi ha regalato.
La scelta della foto insieme a una pallavolista (da pubblicare con l'intervista) è stata molto difficile, ci sono troppe giocatrici alle quali sono legata e le considero grandi amiche. Hanka Pachale che è stata il mio primo idolo, Henriette Weersing che ha rappresentato tutta la mia adolescenza. Da piccola ero peperina e lei era l’unica che riusciva a tenermi testa! Ero disperata quando se n’è andata da Vicenza, invece siamo diventate grandi amiche e ancora adesso ci sentiamo spesso. Elisa Cella, Maurizia Cacciatori, Simona Rinieri, ecc. che hanno rappresentato dei momenti indimenticabili per me. Marika Serafin, una grande amica che mi è stata vicina per tutta una stagione ascoltandomi, spronandomi, condividendo con me tante idee. Simona Ghisellini che mi ha conquistato con la sua dolcezza ed è stato bellissimo averla così vicino in questa stagione, Mariateresa Gallas che, oltre alle barzellette sfumate, è diventata quasi una sorella con la quale esco, mi diverto e ridiamo tanto, ma anche mi sfogo e sa sempre dirmi la cosa giusta. La lista non finirebbe mai, la pallavolo mi ha dato davvero tanto e mi ha fatto conoscere delle persone eccezionali.
Io ho scelto Paola Paggi, perché lei... c’è sempre stata!